Arte - CELLA SANCTI MINIATI

Roccalbegna
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Arte

Nella Chiesa dei SS. Pietro e Paolo: grandioso polittico, oggi ridotto a trittico, della Madonna delle Grazie, opera preziosa di Ambrogio Lorenzetti, in lapislazzuli, oro e argento (1339).

In origine la pala centrale rappresentava una Madonna in trono con Bambino; a lato da una parte un martire inginocchiato tiene una palma simbolo del suo sacrificio, dall’altra compare il manto rosso della Maddalena e il vasetto dell’unguento che servirà per la sepoltura di Gesù Cristo; in quelle finali S. Pietro e S. Paolo, nobili e potenti, difendono la Chiesa nata dal sacrificio di Cristo.
Praticamente il polittico traduceva in alta poesia figurativa la storia della Chiesa: la Natività, la Passione, il Martirio e l’affermazione del cristianesimo.
Moderna la nuova disposizione psicologica nel rapporto tra la Madonna e il Bambino: la Madonna, assorta, è regina e madre dolcissima , il cui affetto si concretizza nel tenere vicino il Bambino, quasi a proteggerlo, e nel prendergli un piedino.


Affresco della Madonna della Misericordia; affreschi di S. Giobbe piagato e di S. Antonio Abate, provenienti dalla chiesa della Madonna del Soccorso; di Domenico Beccafumi "La Vergine del Carmine"; di Francesco Nasini "Crocifissione"; la "Pietà" di Arcangelo Salimbeni.

Nella Chiesa del SS. Crocifisso, nella zona presbiteriale si trova
il Crocifisso di Luca di Tommè ( 1330-1389). Tempera su legno, tecnica creata da Luca di Tommè e molto usata in seguito. Grande dipinto su tavola ( cm. 266 x 135), datato 1366.
Dolce la figura del Cristo, nella pace della morte, che si porge da un fondo scuro con effetti di forte realismo. Nelle testate la Vergine e San Giovanni in dolorosa contemplazione. Nella tradizione popolare il Crocifisso è considerato miracoloso per aver parlato, quando era nascosto sotto il tavolato delle carceri, e per aver salvato la popolazione dal colera che funestava il paese nel 1855. Il 14 di settembre viene solennemente festeggiato. E’ custodito nell’antica Pieve di San Giovanni, molto ampliata e recentemente restaurata, oggi chiamata Oratorio del SS. Crocifisso.
A destra entrando si trovano quattro "Testate di bara", di notevole valore anche storico, attribuite al Vanni; di Francesco Nasini "Madonna con Bambino","S. Agostino e Angelo", "S. Antonio da Padova". Altre tele sono di autori ignoti. Inoltre  numerosi reliquiari e candelieri dorati, un paliotto da altare e vari oggetti di culto completano questa raccolta d'arte visitabile su richiesta al Parroco.

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